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mercoledì 21 dicembre 2016

Step 22: il colore in architettura


Un opera architettonica in cui possiamo riscontrare ampiamente la presenza del colore ardesia è la Chiesa del Gesù e dei santi Ambrogio e Andrea di Genova.
La sua copertura infatti è stata realizzata proprio nella pietra da cui deriva questo colore, come spesso accadeva in Liguria dove erano presenti le maggiori aziende estrattive.


In questo caso, il rivestimento delle cupole avviene partendo dal basso con registri di ardesia che diminuiscono di dimensione al restringersi del diametro della cupola. Tutto ciò risulta quindi molto complicato e deve di conseguenza essere realizzato da professionisti.

Ritroviamo inoltre la presenza del nostro colore nella rivista internazionale per l'architettura, l'arte e il design con le pietre naturali "Stone - Ideas", nell'articolo "Architettura: draghi sul tetto in ardesia".



Fonti:


domenica 11 dicembre 2016

Step 20: I colori della moda

Negli ultimi anni il colore ardesia ha fatto il suo ingresso nella moda sia per quanto riguarda l'abbigliamento maschile che quello femminile.
Ritroviamo questo colore soprattutto in abiti eleganti, adatti ad occasioni particolari.
Nel web infatti non sono rari i negozi online che, stando sempre al passo con l'ultima moda, ci presentano il loro listino di capi proprio di questo colore.






















Possiamo ritrovare il nostro colore anche nel dipinto "Autoritratto con fiore d'eringio" di Albrecht Dürer (step 05).
L'artista infatti si mostra abiti alla moda di color ardesia, con cui creano un contrasto simulante il bordo rosso chiaro del berretto.

In conclusione si può quindi affermare che il colore ardesia è presente nella moda del giorno d'oggi, ma lo è sto anche nel passato.


Fonti:
Wikipedia

lunedì 21 novembre 2016

Step 16: Nel design

Nelle sue infinite varianti, la pietra è molto utilizzata nel campo dell’arte e del design.
La sua solidità e la sua continuità riescono a donare allo spazio abitativo una pienezza estetica e psicologica riportandoci alle origini.
La pietra infatti rimanda al legame con la madre terra, e suscita emozioni artistiche, sensazioni di maestosità e regalità.
Nel nostro caso l'ardesia, in virtù della propria scistosità e delle proprietà che possiede, può essere impiegata in vari segmenti artigianali e industriali, in particolare nel design dell'edilizia per la realizzazione di tetti, pavimentazioni, gradoni, ecc.
La presenza del colore ardesia nel design infatti è sempre stata ampia. Questo fatto, soprattutto per quanto riguarda il passato, è dovuto alle proprietà elencate in precedenza, mentre attualmente la scelta è dettata direttamente dalle caratteristiche estetiche di questo colore.

Antico tetto in ardesia
Risultati immagini per l'ardesia nel design
Moderno pavimento in ardesia

La roccia di ardesia infatti è una varietà di scisti calcareo-argillosi facilmente divisibili in lastre sottili, piane, leggere, impermeabili e resistenti agli agenti atmosferici. È una pietra compatta, di colore plumbeo-nerastro e facilmente lavorabile.
L'ardesia tende a schiarirsi dal momento dell'estrazione fino ad assumere una pigmentazione grigio chiara. Ciò avviene dal momento che la tonalità scura è dovuta a residui carboniosi che si ossidano una volta a contatto con ossigeno, umidità e radiazioni ultraviolette.


Fonti:
Wikipedia
PSICO DESIGN

lunedì 14 novembre 2016

Step 15: Pubblicità


Per quanto riguarda il colore ardesia non si riscontra alcuna difficoltà a trovarne la presenza nei manifesti pubblicitari. L'omonima roccia infatti è un materiale molto presente nell'arredamento casalingo.

Nel seguente manifesto infatti possiamo notare come un'azienda si stia pubblicizzando proprio per opere realizzate in questo materiale.
nell'immagine in baso a destra ritroviamo alcuni mobili stilizzati proprio di color ardesia.

Fonti: Consorzio artigiano Fontanabuona

Ardesia

La riscoperta dell'ardesia nell'arredamento e nelle rifiniture architettoniche ripropone gli utilizzi assai diffusi nella storia ligure, ma contemporaneamente si presta anche a soluzioni di grande modernità .
L'ardesia è oggi utilizzata oltre che nella tradizionale produzione delle lastre da biliardo (sotto il tappeto, c'è infatti una lastra di ardesia, insostituibile per le sue caratteristiche di indeformabilità), nel settore dell'edilizia, nell'interior e nel restauro di edifici storici.
Il CONSORZIO ARTIGIANO ARDESIA FONTANABUONA esegue qualsiasi tipo di lavorazione a mano con l'esperienza e la qualità artigiana ma è anche in grado di utilizzare un centro di lavoro a controllo numerico per la lavorazione di materiale lapideo (ardesia - marmo - granito) che nasce dalla più avanzata ricerca nel campo della automazione. Tramite questo centro di lavoro, è possibile eseguire qualsiasi lavorazione di contornatura.
Il nostro personale è a disposizione per studiare insieme al cliente la migliore soluzione per le sue esigenze, preparare disegni e preventivi di tavoli, camini, porta TV, panche, ecc. Inoltre il Consorzio Artigiano Ardesia Fontanabuona fornisce servizi di restauro e manutenzione di qualsiasi manufatto in ardesia degradata o da proteggere. Il Consorzio offre la sua esperienza per la pulizia anche di pavimenti in cotto e altre pietre.


Step 13: Il colore nel fumetto

Nei fumetti più o meno conosciuti sono presenti vignette contenti una vasta gamma di tonalità cromatiche. Infatti essendo spesso adatti anche ad un pubblico di piccoli lettori, questi ultimi influenzano molto l'espressività di ogni singola vignetta o personaggio.

in questa immagine tratta dal celebre fumetto "Topolino" di Walt Disney ritroviamo il nostro colore ardesia nella lavagna adibita allo svolgimento di un calcolo.
L'ardesia infatti è chiamata anche pietra di lavagna, dal territorio da cui fu inizialmente estratta e da cui presero poi il nome le lavagne che sono tuttora presenti in molti edifici scolastici.


Fonti: DropSea

Nel fumetto "Storia di Genova a fumetti" di Enzo Marciante ritroviamo invece il nostro colore nelle onde di ardesia grigio perla che contraddistinguono il mare ligure.
Nell'immagine in particolare nella vignetta centrale a destra.














mercoledì 2 novembre 2016

Step 10: Emblemi

L'uso dell'ardesia nelle opere d'arte è oggi limitato a pochi artisti ma un tempo era uso comune scolpire sulla pietra nera immagini devozionali o stemmi e fregi.
quindi oltre che per il proprio significato o per la propria bellezza, nell'antichità molti loghi erano realizzati in ardesia proprio per le proprietà di questa roccia.

Risultati immagini per stemmi in ardesia

Oggi invece ritroviamo questo colore sullo sfondo dello stemma della Jaguar, nel quale è raffigurato appunto un giaguaro immerso in un grigio ardesia molto scuro, tendente al nero.




Il grigio in generale è invece il colore neutro per definizione. Esprime solidità, durevolezza e resistenza, tutte caratteristiche associate al metallo. Le stesse sfumature dell’argento e dell’acciaio sono molto adatte ad esempio per tutto il settore tecnologico ed informatico come ad esempio la mela della Apple o il logo di Wikipedia.

È uno dei colori più utilizzati per marchi e loghi perché esprime calma, professionalità e autorità. Trova larghissime applicazioni nel mondo dell’industria automobilistica con Nissan, Peugeot, Audi, Toyota, Opel e numerose altre ma anche nella moda e in tutte quelle aziende che vogliono trasmettere le caratteristiche sopra elencate in modo non aggressivo, raffinato ed elegante.


Nonostante sia uno dei colori più diffusi nella grafica dei loghi, è anche uno dei meno amati dalle persone e va quindi utilizzato con molta attenzione al proprio target di riferimento.

Fonti:
Come scegliere il colore di un logo?
Stemmi e loghi auto: il significato dei marchi più famosi

giovedì 20 ottobre 2016

Step 07: I colori nel cinema

il colore nel cinema è un'aspetto fondamentale, proprio per il fatto che quest'ultimo è basato sulla visione di una sequenza di immagini.
Anche questa volta non trovando l'ardesia direttamente coinvolta, andremo ad analizzare il colore grigio in generale.
Prima dell'avvento dei filmati a colori, essi venivano proiettati in scala di grigi o più semplicemente in bianco e nero (b. e n.). In questo modo, grazie alla diversa intensità del grigio nelle varie parti dell'immagine, si riuscivano a distinguere i soggetti dell'immagine proiettata.

Il b. e n. è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta.
Nelle teorie del cinema, formaliste e realiste, sviluppatesi a partire dagli anni Trenta, il b. e n. non rappresenta un problema in sé, né dal punto di vista estetico, né da quello della percezione: è piuttosto dato per scontato, divenendo materia di dibattito solo con l'avvento del colore.
Secondo Arnheim "l'accettazione di un mondo in bianco e nero" si spiega con "il fenomeno dell'illusione parziale" cui si è soggetti al cinema come a teatro, ossia con il fatto che ci si cala nella rappresentazione mantenendosi però sulla soglia di coscienza. Nello spettatore avverrebbe una "compensazione inconscia", quella stessa per cui nella realtà non vengono registrati nella loro interezza i cambiamenti di prospettiva che riguardano ogni oggetto esteso in profondità proprio perché li si compensa inconsciamente. Sergej M. Ejzenštejn si spinge oltre, facendo cioè non dello spettatore ma del cinema stesso il soggetto della compensazione: per lui il colore materializza una "tendenza" o un "bisogno" espressivo già presenti nel cinema in bianco e nero. I colori hanno avuto comunque una funzione essenziale nella composizione dell'immagine in b. e n., in quanto la luce "attecchisce" diversamente su un giallo o su un verde.

Le teorie più recenti insistono sulla funzione costruttiva più che ricettiva dell'occhio, e dunque sulla differenza fra percezione naturale e cinematografica. Il b. e n. rappresenta uno dei segni più evidenti di questa artificialità si può quindi dire che esso è a sua volta un codice, un aspetto della convenzione, oppure delle tracce lasciate dalla realtà sulla celluloide. In ogni caso il b. e n. trasfigura la realtà, la stilizza, la rende evidente per sottrazione. E può esasperarne il grigiore o mitizzarla fino a renderla fantasmatica: come accade per i volti degli attori che, disincarnati, diventano pure linee, concentrati d'espressione.


infine si può dire che il grigio essendo un colore molto significativo può essere ancora presente nel cinema a colori, soprattutto nello sfondo, magari costituito da un cielo nuvoloso, da una catena montuosa, da una strada interminabile o da un muro di cemento.

Sempre per la sua significatività possiamo anche ritrovarlo in un titolo di un film, come ad esempio "Cinquanta sfumature di grigio".

Fonti:
Bianco e nero - Treccani